Il moltiplicatore delle farmacie
Un argomento che tutt'ora, non cessa d'incuriosire molti.
“Ogni cosa vale il prezzo che il compratore è disposto a pagare per averla.”
Ti piacerebbe diventare titolare,
ma qual’è il giusto moltiplicatore delle farmacie?
Trovare la farmacia che risponde alle tue esigenze di budget e di ubicazione non è facile.
Te ne hanno già presentate alcune ma, una è troppo grande, l’altra è lontana da casa, l’altra ancora ti piacerebbe in quel grazioso paesino di campagna ma non ci sono scuole e servizi comodi per i tuoi bambini che sono ancora piccoli. Infine l’ultima che ti è stata proposta era tutta da rifare, piena di debiti e non ti sei fidato.
Pharmascout propone numerose inserzioni di farmacie in tutta Italia, sia inserzioni di acquisto che inserzioni di vendita. Potendo accedere alle numerose inserzioni del portafoglio di Pharmascout è più probabile trovare la farmacia giusta per te.
Ma, anche se avessi trovato quella dei tuoi sogni, qual’è il moltiplicatore che viene applicato oggi per stabilire il prezzo della farmacia?
Il primo consiglio che ti posso dare
Il primo consiglio è di confrontarti con chi questo mercato lo conosce bene. Spesso voci e chiacchiere prive di fondamento possono disorientarti.
In questo l’Osservatorio farmacie di Pharmascout, che tiene costantemente monitorato il mercato delle farmacie, può esserti d’aiuto.
Una delle prime richieste che ci viene fatta fin dai primi colloqui è quella di conoscere il giusto moltiplicatore, il famoso moltiplicatore che dovrebbe esprimere il valore della farmacia partendo dal suo volume d’affari.
Il moltiplicatore delle farmacie
Se non lo sai già, ti devo dare una notizia: il moltiplicatore è morto e ti spiegherò anche il perché.
La normativa del 2017 che ha esteso la possibilità di essere titolari di una farmacia anche ai non farmacisti ha cambiato profondamente il mercato delle farmacie.
Si sono aperti nuovi scenari e nuove possibilità per le farmacie di “famiglia” consentendo la partecipazione all’impresa anche a figli del titolare anche se non laureati in farmacia, a parenti o soci e finanziatori esterni.
Si è permesso l’ingresso nel mercato delle farmacie alle società di capitali che acquisiscono quote, anche totalitarie, di farmacie con l’intenzione di creare catene che ricalcano alcuni modelli esteri
Queste novità hanno sconvolto il mercato con pesanti ripercussioni sulle valutazioni delle farmacie e sulla loro disponibilità. Si è registrato un rialzo dei valori medi delle trattative, soprattutto delle tipologie di farmacie di interesse per i grandi investitori.
Il moltiplicatore delle farmacie ed i finanziamenti
L’andamento dei valori di mercato delle farmacie, come per qualunque altro bene, è anche condizionato dalla facilità nel reperire i capitali per acquistarlo.
In generale, più i finanziamenti sono accessibili più compratori saranno in condizione di poter acquistare. Ne consegue che il bene oggetto di desiderio sarà più facilmente vendibile e quindi la sua disponibilità sul mercato tenderà a diminuire. Tutte queste dinamiche porteranno ad un aumento del valore commerciale del bene.
In questo momento i tassi d’interesse sono abbastanza bassi e ciò facilita l’accesso al credito e la sostenibilità delle operazioni. In futuro, però, sono previste probabili restrizioni a vantaggio delle operazioni che sono più strutturate sotto il profilo finanziario.
A tale proposito, nel caso servissero finanziamenti per comprare una farmacia, oltre che alla vostra banca di fiducia, è possibile rivolgersi a:
ma non è consigliabile farlo prima di aver individuato con precisione la farmacia da comprare, non servirebbe e in questo articolo vi spiego perché.
Riepilogando
Il mercato delle farmacie vede un rialzo della domanda e un relativamente facile accesso al credito con interessi medio/bassi. Ecco quindi che si registra un generale aumento dei valori medi delle trattative.
Tutto questo è vero, ma lo è ancora di più per le tipologie di farmacie che interessano agli investitori, tipicamente farmacie nei centri urbani o commerciali e con volumi di fatturato medio alti.
La facilità di accesso al credito ha inoltre maggiore influenza sul mercato delle farmacie medie e grandi che necessitano di forti capitali per essere comprate.
Questo avviene meno per le piccole farmacia rurali per le quali potrebbero, in alcuni casi, addirittura non servire finanziamenti esterni.
Sono molti i fattori che influiscono sulla definizione dei valori di una trattativa.
Elenchiamo qui, ad esempio, solo alcuni degli aspetti economici e finanziari che possono influire:
- il fatto che si proceda ad una cessione di azienda o ad una cessione di quote, anche totali.
- il fatto che ci siano ammortamenti importanti a bilancio o meno.
- il fatto che la cessione avvenga a più o meno di cinque anni dall’ultimo cambio di ragione sociale.
- il fatto che ci siano debiti importanti o meno.
Non vanno tralasciati poi gli altri importanti fattori che influiscono notevolmente sulla valutazione della farmacia, come l’analisi della pianta organica, la possibilità d’incrementare il fatturato, le caratteristiche delle farmacie limitrofe, l’immobile in uso alla farmacia, ecc…
Il moltiplicatore delle farmacie: un criterio errato
Tutto ciò fa capire quanto diverse siano le farmacie e le loro condizioni una dall’altra e quanto sia approssimativo il vecchio metodo di stima del moltiplicatore delle farmacie che, purtroppo, è stato applicato in modo diffuso negli anni passati, e in alcuni casi purtroppo lo è ancora.
Per chi non lo sapesse, con questo metodo, la valutazione delle farmacie viene semplicemente fatta in base al loro volume d’affari, diviso tra ASL e cassetto.
Volume sul quale, al netto dell’iva, viene applicato un coefficiente moltiplicativo, il moltiplicatore delle farmacie appunto, per stabilire il valore commerciale dell’impresa e di conseguenza formulare un valore o una richiesta.
Questa tecnica di valutazione poteva avere qualche giustificazione in un periodo di stabilità del mercato e della redditività delle farmacie.
E’ sempre stata una tecnica molto apprezzata per la sua semplicità anche se, come dicevo, piuttosto approssimativa e causa, a volte, di grossi errori di valutazione; errori dei quali alcuni farmacisti pagano pesanti conseguenze ancor oggi.
Le farmacie non sono tutte uguali
In linea generale, sostenere che sia giusto applicare il medesimo coefficiente moltiplicatore al giro d’affari di tutte le farmacie, vuol dire mettere sullo stesso piano la farmacia con un bilancio invidiabile e quella che invece è in perdita o ha debiti importanti.
Oppure, per esempio, equiparare la farmacia posta nel centro di una grande metropoli con la sussidiata in un bellissimo ma isolato paesino di montagna.
Tutto ciò è non è corretto e penso che non servano altri esempi per spiegarlo. Ma se qualcuno non fosse d’accordo, sarei felice di sentire il suo parere.
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Qual’è la tua idea? Il moltiplicatore delle farmacie è, secondo te, un buon metodo per stabilire il reale valore di compravendita di una farmacia?
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P.Iva e C.F. 09550310966
R.E.A. MI-2098123
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