Pharmascout Osservatorio

Il mercato delle farmacie e le galline di Baudelaire

"La campagna è quello strano posto dove le galline vanno in giro crude"

(Charles Baudelaire)

La prima volta che ho letto l’aforisma ho riso per cinque minuti

Potrebbe sembrare fuori contesto. Cos’hanno a che fare le galline con il mercato delle farmacie? Nulla naturalmente.

La prima volta che ho letto questo aforisma di Baudelaire ho riso perché mi è subito venuto in mente l’uomo di città dei giorni nostri, per il quale, la campagna è uno strano posto e le uniche galline che conosce sono quelle spennate, o addirittura già cotte e confezionate, strette nei vassoi di plastica al supermercato.

E’ stato un riso amaro ed è triste ma abbiamo perso la percezione delle cose “vere”; vere come lo sono le galline “crude” che razzolano liberamente nell’aia.

Il mercato delle farmacie: un parallelo

Per fare un parallelo col mercato delle farmacie e grazie alla visibilità di Pharmascout, ultimamente ricevo telefonate di sedicenti brokers intermediari che dicono di essere gli incaricati di fondi d’investimento o gruppi di famiglie benestanti che sono, a loro volta, pronti a comprare decine di farmacie e con tutti i soldi “in mano”.

Ce ne sono veramente tanti in questi ultimi tempi.

Molti, non tutti, si presentano in modo poco professionale, mi chiedono subito quante farmacie in vendita ho in portafoglio, vogliono un elenco e vogliono sapere dove si trovano, quanto costano, vogliono fare da intermediari proponendosi come tali e, a questo punto, capisco.

Mi bastano un paio d’ulteriori domande per avere la certezza che il mio interlocutore non conosce le particolari dinamiche di questo settore.

Se non ho tempo di chiacchierare concludo, con loro grande stupore, dicendo che non sono interessato, altrimenti chiedo esplicitamente se hanno già fatto compravendite di farmacie.

Mi rispondono quasi sempre di no, oppure pronunciano un mezzo si ma dalla voce si capisce che forse non è vero, inoltre, i miei colleghi intermediari di farmacie, quelli sulla piazza da tempo, li conosco praticamente tutti.

Pare evidente che non vi è ragione per la quale un grosso investitore, per comprare decine di farmacie ed investire molti milioni di euro, dovrebbe appoggiarsi all’agenzia generica, sotto casa, che tratta immobili residenziali, o ad altre figure che magari non sono intermediari professionisti o che non hanno nulla a che fare con le farmacie, quando, in rete, si trovano agenzie specializzate che si occupano solo di compravendita di farmacie.

Naturalmente le risposte dei miei interlocutori a simili domande sono le più varie e non sono quasi mai convincenti.

Mi rendo conto che potrei sembrare antipatico a fare questi discorsi e forse lo sono, ma di certo questo è un settore specifico e particolare; trattare immobili non è la stessa cosa che trattare cessioni d’aziende o quote di società ed ancor di più, nello specifico, cessioni di farmacie.

Io non saprei vendere un appartamento e non ci provo nemmeno, nel caso, lo lascio fare a chi lo sa fare; ad ognuno il suo mestiere.

Il mercato delle farmacie: l’era del Covid-19

Il problema è che nell’immaginario collettivo, le farmacie sono da sempre state considerate attività particolarmente appetibili che possono garantire margini di tutto rispetto.

E in tempi di Coronavirus, quest’idea, non sempre vera, si è radicata ancora di più.

Oltre a ciò, fino al 2017, le farmacie erano ad esclusivo appannaggio dei farmacisti e questo contribuisce a dar loro un aura di esclusività.

Ecco quindi che si approcciano attori che non conoscono la realtà del mercato delle farmacie e ne hanno una visione distorta per non dire errata.

E’ vero che una farmacia, se ben gestita, margina molto bene e può essere un ottimo investimento, di questo ne sono certo e ne ho le prove.

Questo però non vuol dire che sono tutte simili e che rappresentano tutte un ottimo affare. Occorre fare delle non facili distinzioni.

Ci sono addirittura farmacie tecnicamente fallite, “cotte e stracotte”, sono in vendita e bisogna stare molto attenti. Altre sono supervalutate e vengono proposte a valori che non trovano giustificazione economica.

Ci sono grandi differenze tra cessioni di farmacie proposte mediante cessione di quote societarie o mediante cessioni di rami d’azienda.

Non tutte vanno bene per i grandi investitori, ma quelle che non vanno bene per loro non è detto che siano “da buttare”, potrebbero, anzi, essere ottime opportunità per un farmacista “privato” che vuole lavorarci di persona e si vuole mettere in gioco.

Infine

Consiglio, a tutti, di stare attenti e di rivolgersi a persone esperte del settore e che traggono costanti notizie, aggiornamenti e riscontri dal mercato delle farmacie. Se volete potete leggere cosa mi è successo anche quì.

Questo, tra l’altro, il preciso intento dell’Osservatorio farmacie e degli articoli, come questo, in esso pubblicati.

Diversamente, il rischio che si corre, è quello di vedersi proporre e consigliare da qualcuno l’acquisto di qualcosa che, lui stesso, non conosce. In altre parole, qualcuno, un bel giorno, potrebbe proporti la vendita o l’acquisto di una bellissima farmacia cruda, …cruda come le galline di Baudelaire.

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Qual'è la vostra esperienza e la vostra percezione sugli andamenti del mercato delle farmacie in Italia?

Attendo vostri eventuali contributi e personali e commenti.

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